Ah, il Mimosa, quel cocktail che ti fa sentire in un hotel di lusso anche se sei ancora in pigiama! Inventato nel 1925 da un barman del Ritz Hotel di Parigi, il Mimosa prende il nome dal fiore giallo che tanto gli somiglia. Ma attenzione: i londinesi lo chiamavano Buck’s Fizz già da qualche anno. Un plagio? Un caso? Poco importa, perché oggi il Mimosa è il re incontrastato dei brunch domenicali, soprattutto oltreoceano. Voi lo berrete con un croissant burroso o con dei pancake soffici?
Mimosa il cocktail che sa di sole
Dati Tecnici
Difficoltà 🌟
Tempo ⏰
Dosi 🍲
Costo 💲
Facile
5 min
1 persona
Basso
Valori Nutrizionali (per porzione)
Energia
Carboidrati
Zuccheri
Proteine
Grassi
Saturi
Fibre
Sodio
70 Kcal
5.1 g
5.1 g
0.4 g
0.2 g
0.03 g
0.3 g
19 mg
Ingredienti
Ingrediente 🍾️
Quantità
Kcal
Succo d’arancia fresco 🍊
75 ml
30
Champagne o spumante brut 🍾️
75 ml
40
Preparazione (spoiler: è facilissimo!)
Spremi le arance come se stessi preparando un elisir di lunga vita (e in effetti, lo è!). Filtra il succo perché i pezzetti di polpa sono simpatici, ma non nel tuo bicchiere.
Raffredda il flûte con un po’ di ghiaccio. Non vuoi che il tuo drink sia tiepido come una tazza di tè lasciata nel lavandino, vero?
Versa prima lo spumante, inclinando il bicchiere come un sommelier in missione segreta.
Aggiungi il succo d’arancia. Il rapporto perfetto? 50 e 50, come le decisioni difficili della vita.
Non mescolare! Sì, hai capito bene. La magia avviene da sola.
Decora con una fettina d’arancia (se vuoi fare il figo) e servilo subito.
Varianti da provare
Bellini: al posto dell’arancia, usa la pesca. Effetto romantico assicurato.
Rossini: via l’arancia, dentro la fragola. Perfetto per i sognatori.
Puccini: mandarino al posto dell’arancia. Un’ode all’opera e al gusto.
Buck’s Fizz: stessa cosa, ma con più spumante (per chi non ha paura di osare!).